| AGM-DS) - Milano, 2 settembre - Catania e Genoa chiudono sullo 0-0 una partita scialba valida per la seconda giornata di campionato. Lo stadio ‘Massimino’ di Catania riabbraccia il calcio giocato sette mesi dopo il brutale assassinio di Filippo Raciti. In campo, di fronte, Catania e Genoa cercano punti gia` importanti per la classifica di squadre che hanno nella salvezza il proprio scudetto. Si comincia con il capitano del Catania Mascara che porta fiori sotto alla curva etnea e anche dentro, con un minuto di silenzio fatto d’applausi rivolti alla vedova Raciti in tribuna coperta da un paio d’occhiali da sole a raccoglierne la commozione. Nei rossazzurri Mascara, Izco e Morimoto giocano alle spalle di Spinesi, mentre manca in panchina il tecnico Baldini, squalificato fino al 30 settembre per il calcione rifilato domenica scorsa a Di Carlo, cosi` come manca Caserta, ceduto al Palermo pochi giorni fa. Tra i rossoblu` Juric e Konko prendono il posto di Paro e Rossi.
Si gioca su un campo spelacchiato e bruciato dal sole estivo, una partita molto brutta e con un primo tempo quasi completamente privo di emozioni. Solo nel finale le due squadre provano a rialzare la testa. Al 41’ ci prova il Catania con una grande punizione di Mascara che sfiora il palo sinistro della porta genoana. In pieno recupero, al 48’, ecco la migliore occasione della partita sulla testa di Papa Waigo, che su cross di Di Vaio schiaccia in terra quasi a botta sicura, con palla respinta dal palo.
La ripresa non si scosta dai binari della prima frazione di gioco, e la prima emozione, si fa per dire, arriva al 66`, quando un’uscita di Rubinho anticipa Spinesi su un pericoloso cross di Vargas. Al 74’ e` ancora Papa Waigo ad avere la palla buona ma, dopo avere aggirato Bizzarri sulla destra, pur se da posizione molto angolata, ciabatta oltre il fondo. All’84’ infine viene annullato un gol al Genoa, dopo che un cross di Rossi veniva raccolto da Danilo, che pero` spingeva Gazzola che cadeva pesantemente a terra. Non accadeva nient’altro, per una divisione della posta che rispecchiava quanto visto sul campo.
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